In Italia dispersione dell'acqua al 42,2%, male Sud e Isole
Cittadinanzattiva, Basilicata maglia nera e Val d'Aosta virtuosa
La dispersione idrica nei capoluoghi di provincia in Italia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano, in base agli ultimi dati Istat (anno 2020). In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi in rete. Lo afferma il XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in vista della Giornata mondiale dell'acqua che ricorre il 22 marzo. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Basilicata va disperso il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d'Aosta si ferma al 23,9%. Fra i capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Belluno e Latina, dove la dispersione idrica assume dimensioni anche superiori al 70%; in positivo la città di Macerata con appena il 9,8%. Da una consultazione compiuta su un campione di 3.355 persone è emerso che un cittadino su due ritiene insufficienti le informazioni a disposizione sulla qualità dell'acqua di rubinetto e nella stessa percentuale vorrebbe riceverne di più puntuali al riguardo attraverso la bolletta. Per chi acquista prevalentemente l'acqua in bottiglia, la spesa media mensile è fra i 20-25 euro a famiglia. Il 45% ritiene più sicura e controllata l'acqua in bottiglia, percentuale che sale al 57% nel Sud e nelle Isole, dove tra l'altro uno su quattro dichiara che nel proprio comune sono state emesse ordinanze di non potabilità.
P.Braun--LiLuX