Oms, per alcuni Paesi tagli finanziamenti come in pandemia Covid
Il 75% costretto a interrompere alcuni servizi sanitari
I tagli ai finanziamenti dei programmi di aiuti umanitari stanno avendo già ripercussioni disastrose sui sistemi sanitari dei Paesi più poveri, con effetti che in alcuni casi sono comparabili a "quelli osservati durante i periodi di picco della pandemia di Covid-19": circa il 75% dei Paesi interessati sta subendo interruzione di qualche servizio sanitario; il 25% riporta la chiusura di strutture e altrettanti un aumento delle spese per la salute a carico dei cittadini. È quanto afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che ha condotto un'indagine interna. "Questi risultati dipingono un quadro preoccupante dell'impatto sulla salute di milioni di persone dei tagli improvvisi e non pianificati agli aiuti", ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. La rilevazione, che ha coinvolto i 108 uffici nazionali dell'Oms, mostra come la riduzione di risorse stia toccando tutti gli ambiti dei servizi sanitari. Un terzo dei paesi lamenta carenze critiche nella disponibilità di medicinali e prodotti sanitari; il 58% segnala interruzioni nella fornitura di servizi; il 54% impatti sulla forza lavoro. Tra i settori più colpiti, la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (70%) e le attività di sorveglianza. Tuttavia, rileva l'Oms, le criticità finanziarie stanno innescando anche percorsi virtuosi. "Anche se questi tagli sono uno shock, stanno anche guidando una transizione accelerata dalla dipendenza dagli aiuti a un'autosufficienza più sostenibile, basata sulle risorse interne", ha detto Tedros.
Y.Wagener--LiLuX