Riscossa dei quarti posti, Acerenza 'Felice al Quirinale'
E' la medaglia di legno più 'dolorosa', Ma accetto il risultato
I quarti posti olimpici, categoria ora riconosciuta persino dal presidente della Repubblica Mattarella che riceverà al Quirinale con i medagliati anche gli atleti finiti un gradino sotto, non sono tutti uguali. Non ci vuole un sofisticato algoritmo per chiarire che i sei decimi di secondo di ritardo sul terzo arrivato nella dieci Km di nuoto in acque libere, quasi due ore di durata, fanno di Domenico Acerenza la medaglia di legno più dolorosa della nutrita pattuglia azzurra (che guida, come ha detto Malagò, la specialissima classifica). E' ancora più straniante, la situazione di Acerenza, di quella di Benedetta Pilato, quarta per un centesimo di secondo nel minuto abbondante dei 100 metri rana e comunque con lo stesso tempo di un'altra nuotatrice Lilly King. Restare ai piedi del podio per un distacco infinitesimale, ed essere felici. Domenico Acerenza spiega all'ANSA come si fa, anche al di là dell'invito rivolto dal Capo dello Stato per la riconsegna del Tricolore, il 23 settembre: una ricompensa parecchio apprezzata dal mondo dello sport italiano. "L'ho saputo ieri sera dai social - racconta Acerenza - è stato emozionante. Sono onorato e devo ringraziare il nostro presidente, una grande persona che in tante occasioni ha dimostrato di essere vicino a noi atleti". Si dichiara "felice", Acerenza: eppure tra quelli che hanno portato a casa "solo" una medaglia di legno, o di cioccolato per usare una metafora che utilizzano gli spagnoli per provare a rendere meno amara la delusione, dovrebbe essere il più triste di tutti, recriminare, parlare magari di sfortuna. E, invece, così come ha fatto "a caldo", anche a tre giorni dalla gara a cinque cerchi, il 29enne lucano (nella sua bacheca tra prove individuali e staffette agli Europei e ai Mondiali ci sono 12 medaglie) non ha alcuna intenzione di prendersela con la malasorte o altri fattori esterni. "Non nego che con il passare delle ore cresca l'amarezza per non aver conquistato la medaglia. Ma, al tempo stesso, in me cresce soprattutto la gioia per aver centrato un prestigioso quarto posto alle Olimpiadi. In tutti questi anni lo sport mi ha insegnato ad accettare il risultato finale, nel bene e nel male. Quello che conta è dare il massimo e io l'ho fatto". Ecco, questo è il concetto fondamentale: gli atleti sono abituati a misurarsi con il cronometro, gli avversari, le giurie. Il quarto posto non è una categoria dello spirito ma una logica conseguenza del risultato sportivo. Ma il ministro dello Sport, Andrea Abodi, puntualizza: "Dal punto di vista sportivo certo parla prima di tutto il medagliere, onore al merito ad atlete e atleti, ma penso sia utile valutare e riconoscere il valore anche di un più ampio indicatore di competitività, tenendo conto delle graduatorie delle varie competizioni. Un indice che rappresenti la qualità competitiva al più alto livello di una nazione. Sono d'accordo con il capo missione azzurra a Parigi, Carlo Mornati, che ne ha parlato per primo. I podi, le medaglie, a partire dalle vittorie olimpiche, determinano la classifica e la relativa gloria, ma bisogna saper analizzare, riconoscere e valorizzare i risultati anche oltre, a partire dai quarti posti nei quali non siamo stati secondi a nessuno". Comunque partecipare ai Giochi è stato sempre il sogno di Acerenza, nato a Sasso di Castalda, paese con 700 abitanti, a una trentina chilometri da Potenza. "Sono super-contento per esserci già riuscito due volte". Anche nella sua prima Olimpiade, tre anni fa a Tokyo, fu una questione di decimi di secondo, anzi in quel caso di un decimo, che non gli permise di partecipare alla finale dei 1.500 stile libero in piscina. L'appuntamento per la medaglia olimpica è allora spostato a Los Angeles '28? "Quattro anni - riflette - sono tanti, ma di sicuro io non smetto. Per un po', mi fermerò per risolvere un problema alla spalla, ma poi tornerò ad allenarmi, con la stessa voglia di sempre". Piscina o acque libere? "Il mio percorso è ormai proiettato verso il fondo, dove mi diverto di più. Per la piscina, faccio spazio alla nuova generazione che negli ultimi tempi sta dimostrando tutto il suo valore". Meno chiaro il futuro di Gregorio Paltrinieri, suo amico e compagno di squadra. Al portabandiera nella cerimonia finale allo Stade de France (con affianco la sua fidanzata, Rossella Fiamingo, medaglia d'oro con il quartetto della spada), Acerenza invia il messaggio di "staccare la spina. Gli servirà per ricaricare le pile e trovare nuove energie per il futuro". Un altro "whatsapp" il nuotatore lo indirizza alla potentina Francesca Palumbo, argento con il quartetto del fioretto, e quindi prima, storica medaglia olimpica nella storia della piccola Basilicata. "Io e Francesca abbiamo un percorso simile - spiega Acerenza -. Ho vissuto la sua gara al Grand Palais di Parigi come fosse la mia e sono stato felicissimo per lei e per la nostra regione". Un'ulteriore dimostrazione di come lo sport possa permettere anche a chi nasce in luoghi dai piccoli numeri di poter arrivare se non sul tetto del mondo, al Quirinale.
A.Schmit--LiLuX