Avati, dai bastoncini di pesce alla regia di 54 film
Al regista la laurea honoris causa in Italianistica a Roma Tre
"Un consiglio agli studenti? Dentro di te devi sempre pensare di essere il migliore e devi convincertene tu per primo. Quando vendevo i bastoncini surgelati a Bologna dicevo a tutti: voglio fare un film. Un film tu? Ma va là, mi dicevano. E poi ne ho fatti 54. Non bisogna aver paura di essere ambiziosi". Così il regista Pupi Avati all'Università degli Studi Roma Tre dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Italianistica e ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo 'Dante'. E questo dopo i saluti del Rettore dell'Ateneo, Massimiliano Fiorucci, gli interventi dei docenti Manfredi Merluzzi, Anna Pegoretti e Maurizio Fiorilla e quelli di Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca, e Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma. E ancora Avati: "Certo oggi per me è una grande festa a cui non parteciperà però la persona che sarebbe stata la più felice di questo. Sto parlando di mia madre che è morta senza avere un figlio laureato. È stato così anche per mio fratello Antonio, che andava anche peggio di me negli studi, e per mia sorella che non ci ha neppure provato". "Quando mi iscrissi all'università per diventare diplomatico ci voleva la laurea in Scienze politiche che allora era a Firenze. Quando sostenni il primo esame, Storia delle dottrine politiche, il professor Curcio che era una persona molto gentile mi disse: ti faccio cinque domande, se rispondi a tre ti faccio passare. Ma neanche l'ultima domanda sapevo e il professore mi invitò a tornare più preparato. Nel frattempo mia madre a Bologna mi aspettava con una grande festa e io non sapevo proprio come fare. Allora sul treno ho pensato che voto darmi: decisi che il 26 sarebbe stato perfetto. Arrivai a Bologna e fu festa, ma non c'è niente di peggio che essere festeggiato per qualcosa che non hai fatto", ha raccontato Avati.
L.Olinger--LiLuX