Moda, start-up crea capi sostenibili in filato di bambù
Dermocompatibile e termoregolatore, tessuto che rispetta pelle
Termoregolatore, ecosostenibile e dermo-compatibile, quindi non tossico sulla pelle. E' il bambù da cui si può ricavare una fibra tessile che viene sempre più utilizzata nel mondo della moda. Una start up ha deciso di creare un marchio specializzato solo nella produzione di capi d'abbigliamento con questa materia prima. E' il caso della toscana ''filo.sofia'', che dal 2022 produce una piccola collezione di T-shirt, maglie e calzini realizzati in 100% filato di bambù, sfruttando proprio le qualità tecniche della materia. L'idea è di Andrea Corrado e Maria Giulia Accolti, che a Firenze hanno dato vita al progetto. ''Abbiamo scelto di produrre abbigliamento in bamboo partendo da un'esigenza personale legata alla cattiva gestione della termoregolazione e della sudorazione di Andrea - spiegano - Dopo una fase di test personale dei prodotti, abbiamo coinvolto un pubblico di donne e uomini per avere conferma sulle caratteristiche tecniche, da noi riscontrate''. Il manifesto della start-up spiega come alla base del progetto c'è un rigoroso processo produttivo, la tracciabilità e una produzione tutta italiana. Il primo passaggio è stato quello di verificare la tossicità zero sulla pelle: i test sono stati effettuati presso il Laboratorio del Dipartimento di Scienze Chimiche dell'Università degli Studi di Ferrara per accertare il livello di tossicità dei tessuti a contatto con la pelle. Poi è partita la selezione del filato, 100% viscosa di Bamboo certificato Oeko-Tex, che oggi viene usato dalla start-up per realizzare i tessuti nel rispetto dell'impatto ambientale e della pelle.
A.Schmit--LiLuX